PROFUGHI: L’IMPEGNO DELLA CARITAS DI BOLZANO-BRESSANONE (2)

"Per quanto riguarda il programma nazionale di accoglienza – prosegue Kripp – attualmente il servizio di prima accoglienza avviene all’ex caserma Gorio, gestita dalla Volontarius. Qui i profughi vengono accolti, viene accertata la loro identità, si verifica il loro stato di salute e si avviano le pratiche per la richiesta dell’asilo politico. I profughi rimangono alla Gorio finché il Governo non manda in Alto Adige altre persone". Per dare spazio ai nuovi profughi, quelli ospitati inizialmente nell’ex caserma vengono trasferiti in altre strutture. "In accordo con il vescovo – spiega Kripp -, Caritas si è messa a disposizione per la gestione delle strutture a Prati di Vizze, Vandoies, Castelrotto, Tesimo Prissiano, Malles e Brunico". Caritas ha già in gestione Casa Arnica a Merano (45 persone), Casa Ahron a Bagni di Zolfo (140 persone) e Casa Sarah (nella Casa del giovane lavoratore ad Aslago, 24 persone). "Attualmente ci stiamo preparando all’apertura di due strutture – annuncia Kripp – la prima delle quali, spero già questo fine settimana, sarà quella di Prissiano". In questi luoghi, spiega ancora Kripp, "i nostri ospiti attendono il completamento dell’iter per il riconoscimento dello status di rifugiato (tra i 12 e i 18 mesi) e, fino ad allora, devono rinnovare il permesso provvisorio umanitario. Per i primi sei mesi non possono lavorare, successivamente sì".” “

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