Diocesi: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “cosa resterà del Sinodo? La sinodalità”

“Cosa resterà del Sinodo? Rimarranno solo i documenti che abbiamo approvato? Rimarranno solo i ricordi? O l’intensa esperienza di Chiesa, che abbiamo potuto vivere in questi anni? Sicuramente tutto questo rimarrà, ma è troppo poco. Personalmente desidero che accanto a questo, rimangano e continuino a svilupparsi due aspetti del Sinodo: la sinodalità e l’unità nella diversità”. Lo ha affermato ieri pomeriggio nella cattedrale di Bressanone, il vescovo Ivo Muser chiudendo ufficialmente i lavori del 2° Sinodo diocesano, che ha scandito gli ultimi due anni della Chiesa di Bolzano-Bressanone. “Il Sinodo, come processo, si conclude con l’odierna celebrazione dei Vespri – ha aggiunto il vescovo altoatesino – ma è un mio forte desiderio che lo stile della sinodalità continui. E perché la sinodalità prosegua, dobbiamo sfruttare in questo cammino comune tutte le possibilità della partecipazione. Allo stesso modo il nostro essere chiesa deve essere ulteriormente contraddistinto dallo spirito della trasparenza”. Il vescovo altoatesino ha auspicato che la sinodalità diventi “un atteggiamento che plasmi il nostro modo di interagire, ‘con gioia e speranza’, seguendo la Parola di Dio, come abbiamo più volte ripetuto in questi anni con il motto del nostro Sinodo”.

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