Cop 21: cardinale Turkson (Santa Sede), accordo non per “interessi ristretti”, servono “investimenti”

Ambizione e coraggio, per raggiungere un accordo “etico” e “condiviso”, in nome “del bene comune e della solidarietà”: questo l’auspicio del cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio consiglio giustizia e pace, per i risultati della Cop21, la Conferenza internazionale sul clima in corso a Parigi. “Nessuno ha il diritto di abusare dell’ambiente”, ha ammonito il porporato intervenendo oggi, a Parigi, ad un incontro Onu ad alto livello, alla presenza di Capi di Stato e di governo di tutto il mondo: per questo “non si può rimanere ciechi di fronte alle ingiustizie e alle iniquità con cui vengono maltrattati il nostro pianeta e milioni di persone”. Riprendendo, poi, alcuni punti essenziali dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, il cardinale ha sottolineato che “il deterioramento climatico deriva da una nozione obsoleta di sviluppo” e che “ciò che occorre, invece, è un altro tipo di progresso, che sia più salutare, più umano, più sociale e più integrale”. Di qui l’invito agli Stati presenti alla Cop21 a raggiungere un accordo che non guardi solo “gli interessi ristretti” di ogni singola nazione, perché “è giunto il momento di agire”, puntando ad una “conversione ecologica”. “La Cop21 deve essere ambiziosa”, l’auspicio del porporato: “Gli investimenti mondiali per l’energia pulita dovrebbero essere di circa 2 trilioni di dollari all’anno, tra ora e il 2030”. Si tratta di “una cifra enorme – sottolinea il card. Turkson – che rappresenta meno del 2 per cento del Pil mondiale ed è pari, all’incirca, alla spesa militare annua in tutto il mondo”.

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