Santa Sede: Vatileaks 2, esaminate le “eccezioni” della difesa

Il cosiddetto “Vatileaks 2”, cioè il processo in corso in Vaticano per la sottrazione di documenti riservati, non è ancora entrato nella fase dibattimentale. Nella terza udienza, tenutasi oggi a partire dalle 9.42 e fino alle 11.30, sono state esaminate le “eccezioni” poste dalla difesa e la richiesta di quest’ultima di esibire testimoni. La Corte – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi a seguire le fasi del processo, durante il briefing svoltasi presso la Sala Stampa della Santa Sede – dopo un’ora di Camera di Consiglio ha respinto la richiesta di eccezione presentata da Francesca Immacolata Chaouqui, che chiedeva di essere giudicata da un tribunale italiano e non da quello vaticano, poiché tutti coloro che hanno un rapporto di lavoro con la Santa Sede, secondo il Motu proprio del 2013, devono essere giudicati in Vaticano. Respinta, inoltre, la sua richiesta di ottenere lo “status” di rifugiato politico. Il Tribunale vaticano ha, invece, ammesso la richiesta formulata da monsignor Lucio Angel Vallejo Balda di acquisire le mail e il materiale contenuto nel computer sequestrato relativi agli scambi con la Chaouqui, riservandosi però la nomina di un consulente d’ufficio. Anche la richiesta di quest’ultima di una perizia informatica sulle conversazioni whatsapp, sms e mail è stata accolta, con la presenza di un perito di parte. Nicola Maio ha visto accettata la sua richiesta di mettere a disposizione il proprio cellulare. “Non ammissibile” la richiesta di perizia psicologica avanzata dall’avvocato di monsignor  Vallejo Balda.  Ammessa, invece, la perizia psichiatrica che quest’ultimo ha dichiarato di tenere in un cassetto del proprio appartamento.

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