Papa Francesco: Angelus, “sempre dobbiamo convertirci”

Nella seconda domenica di Avvento, “la liturgia ci pone alla scuola di Giovanni il Battista”, che predicava “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”. Lo ha ricordato, ieri mattina, all’Angelus Papa Francesco. E, ha osservato, “noi forse ci domandiamo: ‘Perché dovremmo convertirci? La conversione riguarda chi da ateo diventa credente, da peccatore si fa giusto, ma noi non abbiamo bisogno, noi siamo già cristiani! Quindi siamo a posto’”. Ma, ha obiettato il Pontefice, “questo non è vero. Così pensando, non ci rendiamo conto che è proprio da questa presunzione – che siamo cristiani, tutti buoni, che siamo a posto – che dobbiamo convertirci: dalla supposizione che, tutto sommato, va bene così e non abbiamo bisogno di alcuna conversione”. Di qui l’invito “a domandarci: è proprio vero che nelle varie situazioni e circostanze della vita abbiamo in noi gli stessi sentimenti di Gesù? È vero che sentiamo come sente Gesù? Per esempio, quando subiamo qualche torto o qualche affronto, riusciamo a reagire senza animosità e a perdonare di cuore chi ci chiede scusa?”. In realtà, “quanto difficile è perdonare! Quanto difficile! ‘Me la pagherai!’: questa parola viene da dentro! Quando siamo chiamati a condividere gioie o dolori, sappiamo sinceramente piangere con chi piange e gioire con chi gioisce? Quando dobbiamo esprimere la nostra fede, sappiamo farlo con coraggio e semplicità, senza vergognarci del Vangelo?”. E così, ha sottolineato il Santo Padre, “possiamo farci tante domande. Non siamo a posto, sempre dobbiamo convertirci, avere i sentimenti che aveva Gesù”.

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