Giubileo: Redwane (Centro culturale islamico di Roma), “società che vive lo spirito di misericordia non lascia spazio a tensione”

“La pratica della misericordia non può limitarsi a una dichiarazione di intenti perché i credenti con il resto dell’umanità sono come il corpo umano: se un componente muore tutto il corpo sta male ed è sofferente. Chi è quindi misericordioso lo è, non solo con chi è credente, ma anche con chi non lo è”. Così ha affermato Abdellah Redwane, segretario generale del Centro culturale islamico di Roma, durante il convegno “Cristiani e musulmani per la misericordia”, organizzato oggi a Roma dalla Fnsi. L’autorità musulmana ha ricordato come nella religione dell’Islam, la figura di Gesù sia indicata come quella di un profeta. “Il Sacro Corano – ha detto – ricorda Gesù, nel versetto 27, ponendo in coloro che lo seguirono pietà e misericordia”. Quanto alle recenti stragi che hanno scosso Parigi e il mondo occidentale, Redwane ha aggiunto: “È impossibile dimenticare in quale frangente si pone il nostro incontro: viviamo momenti di intensa angoscia per colpa di atti criminali che minano il pacifico scorrere della vita di ciascuno. Il Centro islamico di Roma è sempre stato in prima linea nel condannare gli atti di terrorismo. Le azioni come i bombardamenti contro i terroristi finora sono state insufficienti per sradicare il fondamentalismo. La vera battaglia è nel campo della cultura. Il nostro incontro di oggi è un modo per dire sì alla misericordia e no alla guerra. La misericordia – ha concluso – è un invito a tutta l’umanità che permette di edificare un nuovo modello sociale e un vivere sano e sereno. Una società che vive lo spirito della misericordia non lascia spazio alla tensione”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy