Papa Francesco: all’Agesc, “essere educatori cattolici fa la differenza”

“Siete depositari del dovere e del diritto primario e irrinunciabile di educare i figli, aiutando in tal senso in maniera positiva e costante il compito della scuola. Spetta a voi il diritto di richiedere un’educazione conveniente per i vostri figli, un’educazione integrale e aperta ai più autentici valori umani e cristiani”. E’ quanto ha ribadito oggi Papa Francesco parlando, in udienza, ai rappresentanti dell’Associazione dei genitori delle scuole cattoliche (Agesc), nella ricorrenza dei quarant’anni della fondazione. Il Pontefice esortando a “un’educazione inclusiva, che faccia posto a tutti e non selezioni in maniera elitaria i destinatari del suo impegno”,  ha sottolineato come competa anche ai genitori “far sì che la scuola sia all’altezza del compito educativo che le è affidato, in particolare quando l’educazione che propone si esprime come cattolica. Prego il Signore – ha aggiunto Francesco – che la scuola cattolica non dia mai per scontato il significato di questo aggettivo! Infatti, essere educatori cattolici fa la differenza”. La sfida è quella di contribuire “al delicato compito di gettare ponti tra scuola e territorio, tra scuola e famiglia, tra scuola e istituzioni civili. Ripristinare il patto educativo, perché il patto educativo si è rovinato, perché il patto educativo è rotto!, e dobbiamo ripristinarlo. Gettare ponti: non c’è sfida più nobile! Costruire unione dove avanza la divisione, generare armonia quando sembra avere la meglio la logica dell’esclusione e dell’emarginazione”.

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