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Vescovi francesi: dichiarazione nel 110° anniversario della Legge sulla laicità

“Credere che ridurre l’espressione delle convinzioni religiose nel limitato spazio della vita privata possa favorire la pace sociale è un’illusione e un errore”. Lo scrivono i vescovi francesi in una Dichiarazione diffusa oggi in occasione del 110° anniversario della legge sulla laicità del 1905 che ha sancito la separazione delle Chiese e dello Stato. Questo atteggiamento di laicismo nei confronti del credere religioso “favorisce piuttosto l’emergere di correnti e comportamenti fondamentalisti che possono appoggiarsi sul sentimento di essere disprezzati, rifiutati, ignorati”. La Dichiarazione è firmata dal presidente della Conferenza episcopale francese, monsignor Georges Pontier. I vescovi riconoscono l’importanza che la legge del 1905 ha avuto per la vita del Paese garantendo il libero esercizio dei culti. La Chiesa cattolica constata però l’esistenza di una corrente di pensiero che rischia di passare “da una laicità dello Stato ad un laicismo della società”. “Alcuni – fanno notare i vescovi – vorrebbero che l’insieme della vita sociale fosse laica e che i cittadini credenti non esprimessero e non vivessero la loro fede se non in uno spazio ristretto del privato che sta diventando sempre più limitato fino a scomparire”. “È insieme – concludono i vescovi – che riusciremo ad immaginare e costruire il futuro del nostro Paese nel rispetto di ciascuno e riconoscendo il contributo di tutti alla collettività. La legge del 1905 ce lo consente. Occorre piuttosto che sia applicata con vigilanza e rispetto. È la nostra volontà, la nostra esigenza e il nostro impegno”.

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