Persone disabili: Previte (Cristiani per servire), urgente il fondo “Dopo di noi”

Il “Dopo di noi” è “una necessità e un’urgenza” perché in Italia i disabili fisici sono circa 3 milioni, di cui il 73% anziani, 900mila circa le persone costrette a letto o su una sedia a rotelle, circa 1 milione e mezzo le famiglie aventi in casa parenti con gravi handicap od in fasi terminali, circa 10 milioni le persone che soffrono patologie mentali. Lo afferma Franco Previte, presidente di “Cristiani per servire”, all’indomani della Giornata internazionale delle persone con disabilità. Previte richiama i dati del ministero del Lavoro e delle politiche sociali e osserva: “Per le persone povere incapaci di provvedere alle loro esigenze fondamentali di vita, è logico che intervengano le istituzioni (Stato , Regioni , Province, Comuni) con l’erogazione di contributi finanziari da confluire in quel Fondo speciale economico unico in modo da garantire il diritto alla vita a tutti senza discriminazione” . “Il definire, poi, sostegni economici alle famiglie che si gravano di assistenza ai pazienti con handicap sia fisico che mentale, l’inserimento lavorativo, il sostegno scolastico ed altro – prosegue -, sono temi che le Istituzioni devono affrontare in maniera efficace, decisiva e senza indugio per una sana politica sociale”. Di qui l’urgenza di “prendere ogni iniziativa per riconoscere quei diritti che da anni vengono negati a questo mondo della sofferenza” . “È vero – riconosce Previte – che in Italia, nella Legge di stabilità è previsto un fondo da 90 milioni per il ‘dopo di noi’, dunque per aiutare i disabili gravi che vivono soli e hanno risorse economiche scarse”, ma, si chiede: “Cosa è una elemosina un fondo di 90 milioni ?”.

 

 

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