Eurobarometro: italiani più “lontani” dall’Unione europea

(Bruxelles) – Cresce in Europa l’interesse per l’Ue, sospinto anche dai recenti avvenimenti sul fronte economico e migratorio. Ma l’Italia procede in senso inverso. In un’indagine Eurobarometro, i cui esiti sono resi noti dal Parlamento europeo, si legge che “oltre la metà dei cittadini europei si dice generalmente interessata alle politiche dell’Unione (il 54%, 11 punti in più rispetto al 2013)”. Cresce inoltre il numero di cittadini “convinti che il proprio Paese abbia tratto beneficio dall’adesione all’Unione”: 60%, 6 punti in più rispetto a giugno 2013. “Ma in Italia – si scopre – lo scenario cambia radicalmente, con solo il 44% degli intervistati che si dice interessato alle questioni legate all’Ue (contro il 55% che dice di essere poco interessato, a fronte di una media Ue del 45%)”. Ancora: appena quattro italiani su dieci “ritengono che l’adesione all’Unione europea abbia costituito un beneficio per il Paese” (una percentuale così bassa, fra i 28 Stati membri, si registra solo a Cipro col 39% degli intervistati mentre in Lussemburgo il dato raggiunge l’82%). Secondo Eurobarometro, “la ragione principale per cui l’Italia ha beneficiato dell’adesione è il contributo dell’Ue al mantenimento della pace e al rafforzamento della sicurezza, mentre solo poco più di un italiano su cinque pensa che l’Ue abbia aiutato il Paese per quanto riguarda la crescita economica” (in Europa la pensa così più di un cittadino su tre).

Altri elementi dell’indagine Eurobarometro segnalano un allontanamento degli italiani dalle istituzioni Ue e dal tradizionale “europeismo” registrato nel Belpaese in passato. “Se il 56% degli europei considera che la presenza di cittadini di altri Stati membri sia positiva per l’economia nazionale, in Italia solo il 44% è d’accordo”. Poco oltre si legge: “Quando viene chiesto agli italiani se sentano un ‘attaccamento totale’ verso il loro Paese, regione o città, più del 90% risponde di sì. Quando viene chiesto invece del loro attaccamento verso l’Unione europea, il dato si dimezza, con appena il 45% che risponde positivamente”. Per quanto riguarda la crisi migratoria, il risultato italiano “è più simile a quello europeo. Infatti, la maggioranza degli intervistati pensa che ci voglia più decisionismo in materia di immigrazione a livello europeo (66% il dato Ue, 68% in Italia); che le procedure legali per la migrazione debbano essere le stesse in tutti gli Stati membri (79% Ue, 82% Italia); e che la distribuzione del numero di migranti in cerca di asilo negli Stati membri debba essere migliorata (78% Ue, 84% Italia)”. Circa un cittadino su tre, sia in Italia che in Europa, “pensa che la priorità debba essere la lotta al terrorismo”, ma occorre considerare che l’indagine è stata condotta prima degli attentati di Parigi. Cosa chiedono gli europei all’Ue? Un sistema di assistenza sociale concordato dagli Stati (salute, educazione, pensioni…), e un servizio europeo di risposta alle emergenze per combattere i disastri naturali.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy