“In Italia restiamo attoniti di fronte alla mancanza di lavoro o di prospettive per le giovani generazioni. Ci chiediamo: dov’è la solidarietà? E come realizzare la giustizia tributaria? In questo contesto la capacità contributiva è difficilmente calcolabile anche per colpa di alcuni casi come la tendenza delle imprese a dislocare la sede di tassazione per evitare la progressione dell’imposizione fiscale. Non è un problema che riguarda solo l’Italia. La Slovacchia per esempio sta gradualmente eliminando la flat tax, cioè la tassazione unica per tutti, perché aveva aumentato le disuguaglianze nella popolazione”. Così ha affermato Francesco Compagnoni, docente di teologia morale della Pontificia Università S. Tommaso D’Aquino “Angelicum”, intervenuto durante la prima giornata del convegno dell’Ugci su “Solidarietà, capacità contributiva e giustizia tributaria”, con una relazione dal titolo “Decima, quale sunt pauperum dei”, citazione tratta dal XII canto del Paradiso di Dante Alighieri. “Si tratta – ha spiegato Compagnoni – di sviluppare maggiormente nell’economia di mercato le istanze solidaristiche di cui ci danno esempio le imprese no profit e le organizzazioni solidali ci danno esempio. La vita economica va intesa in più dimensioni, in tutte ci deve essere la reciprocità fraterna per una forma concreta e profonda della democrazia. Oggi senza la gratuità non si riesce a realizzare nemmeno la giustizia sociale che non è filantropia. A comiciare dal fatto che un un manager non può guadagnare come oggi 500 volte un operaio”. “Papa Francesco – ha concluso – nella ‘Evangelii gaudium’ scrive, a proposito dell’economia, che finché non si risolveranno i problemi dei poveri, aggredendo le cause delle iniquità, non si risolveranno i problemi alla base. È necessario quindi andare a monte del problema facendolo ci porremmo allo stesso livello di Dio”.