Cardinale Scola: “si percepisce tensione tra giustizia e misericordia”

“In questi giorni si percepisce, sia a livello personale sia a livello sociale, la tensione tra giustizia e misericordia, che si fa forte di fronte all’esperienza del male, alla necessità di espiare la pena per riparare al danno inferto e alla pratica del perdono. Vi sono, inoltre, delitti efferati, come i terribili atti di terrorismo cui stiamo assistendo, in cui sembra non esserci alcuna possibilità di riparare. Il male, in questo caso, appare come assolutamente irrimediabile. Giustizia e misericordia sarebbero in tal modo in conflitto. E tuttavia dalla correlazione di questi due fattori deriva una serie di conseguenze che incidono in termini decisivi sulla qualità della vita dei singoli e della società civile”. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, leggendo il Discorso alla città e alla diocesi pronunciato questo pomeriggio nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano. “Per affrontare queste scottanti tematiche, che non di rado suscitano reazioni contrastanti nell’opinione pubblica – ha aggiunto Scola – è utile riflettere sull’esperienza comune a tutti gli uomini, a qualunque etnia, cultura e religione appartengano. In particolare è necessario partire da un dato incontrovertibile proprio dell’esperienza umana: ogni uomo è sempre un io-in-relazione. Questa visione dell’uomo è ‘drammatica’ nel senso etimologico della parola (la parola dramma deriva dal greco ‘drao’ che significa agisco). Ognuno di noi, in quanto creatura, vive una unità in tensione che chiama in causa la libertà del singolo in ogni suo atto. Su questa base antropologica dobbiamo guardare alle dimensioni della giustizia e della misericordia e al loro rapporto”.

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