Visita del Papa in Uganda: mons. Franzulli (Lira), “effetto Francesco”. “I gesti parlano più delle parole”

“Come e quanto durerà ‘l’effetto Francesco’? È ingenuo tentare una risposta. Quel che è certo è che ancor oggi migliaia di ugandesi custodiscono nel cuore le sue parole e i suoi gesti. Parole e gesti sgorgati dal cuore, dall’ascolto delle situazioni e delle persone”. Lo scrive sulle pagine dell’Osservatore Romano mons. Giuseppe Franzulli, vescovo di Lira, a un mese dalla visita del Santo Padre in Uganda. Il prelato aggiunge: “Parole di incoraggiamento ai catechisti, perché siano maestri e testimoni di santità. Parole di sfida ai giovani e a tutti i cristiani perché l’eredità dei martiri non resti una storia passata di cui vantarsi ma ci aiuti a vivere oggi da veri testimoni di Cristo. Parole anche di ammonimento, chiare e decise, come quelle rivolte ai sacerdoti, seminaristi e persone consacrate, con l’invito a superare la tentazione della comodità e di una doppia vita per mettersi senza riserve a servizio di tutti, specialmente dei più poveri”. “Tutti hanno visto come Francesco ha accarezzato i bambini, si è chinato sui malati, ha abbracciato i giovani, si è inginocchiato a pregare, commosso, sul luogo del sacrificio dei martiri cattolici e anglicani. I gesti parlano più forte delle parole”.

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