Papa Francesco: udienza, “contemplare più spesso Gesù Bambino”

“C’è stato un tempo in cui, nella Persona divino-umana di Cristo, Dio è stato un bambino, e questo deve avere un suo significato peculiare per la nostra fede”. Lo ha ricordato il Papa, nella catechesi dell’ultima udienza dell’anno. “È vero – ha proseguito – che la sua morte in croce e la sua risurrezione sono la massima espressione del suo amore redentore, però non dimentichiamo che tutta la sua vita terrena è rivelazione e insegnamento”. “Nel periodo natalizio ricordiamo la sua infanzia”, il consiglio del Papa, secondo il quale “per crescere nella fede avremmo bisogno di contemplare più spesso Gesù Bambino. Certo, non conosciamo nulla di questo suo periodo”. “Le rare indicazioni che possediamo fanno riferimento all’imposizione del nome dopo otto giorni dalla sua nascita e alla presentazione al tempio e  alla visita dei Magi con la conseguente fuga in Egitto”, ha ricordato Francesco sulla scorta dei Vangeli. Poi, “c’è un grande salto fino ai dodici anni, quando con Maria e Giuseppe Gesù va in pellegrinaggio a Gerusalemme per la Pasqua, e invece di ritornare con i suoi genitori si ferma nel tempio a parlare con i dottori della legge”.

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