Nostra aetate: Abd al-Ghafur Masotti (imam), “Islam è una religione destinata al dialogo”

“La ‘Nostra aetate’ ha rappresentato senza alcun dubbio uno spartiacque nella storia della Chiesa, perché per la prima volta, in maniera forte, essa si è posta il problema del suo rapporto con le altre religioni non cristiane. In questi cinquant’anni tante cose sono cambiate, ma quell’opera ci ha permesso di comprendere meglio i rapporti fra la religione musulmana e quella cristiana”. Così l’imam Abd al-Ghafur Masotti, segretario generale dell’Accademia di Studi interreligiosi italiana, è intervenuto ieri sera a Milano alla conferenza stampa di presentazione del libro di Riccardo Burigana “Fratelli in cammino, storia della dichiarazione nostra aetate”. Il volume, realizzato in collaborazione con la Fondazione Ambrosianeum e la Fondazione Terrasanta, celebra il cinquantesimo anniversario della dichiarazione “Nostra aetate”, promulgata da Paolo VI nel 1965. “L’Islam è una religione destinata al dialogo, che non ha nulla a che vedere con la violenza e con il terrore”, ha affermato Abd al-Ghafur Masotti. L’imam, per spiegare i rapporti fra il mondo cristiano e quello musulmano, ha voluto citare un passo del Corano (5, 48): “Se Dio avesse voluto, avrebbe fatto di voi una comunità unica, ma ciò non ha fatto per provarvi in quel che vi ha dato”. ” L’intuizione di Paolo VI fu grandiosa – ha concluso Masotti – perché invitava due mondi totalmente diversi a superare le barriere create in passato e a promuovere i migliori valori comuni”.

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