Società: mons. Debernardi (Pinerolo), “far nascere un figlio è atto di amore e speranza”

“Invito tutti, soprattutto le famiglie, a percorrere la strada dei pastori per giungere a Betlemme e incontrare il bambino deposto nella mangiatoia. Lì si comprende quanto è importante avere una casa dove abitare, dove si sperimenta la bellezza della vita che nasce e dove si impara a valorizzare la gioia umile e semplice degli affetti familiari”. È quanto scrive il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi, nel messaggio natalizio pubblicato sull’ultimo numero di “Vita diocesana pinarolese”. “A Betlemme dobbiamo dire un grande ‘si’ alla famiglia, benedizione di Dio e solido fondamento della società”, prosegue il presule, per il quale “c’è stato un tempo – anche recente – in cui si invitavano gli sposi a non mettere al mondo dei figli”. “Ora – sottolinea – ci si accorge che l’Italia, e più ampiamente l’Europa, fa fatica ad andare avanti perché i bambini non nascono e la società è piena di anziani”. “Le statistiche – continua – ammoniscono che bisogna invertire la tendenza. Occorre fare figli”. “Spiace – rileva il vescovo – che l’invito a mettere o non mettere al mondo dei figli sia dettato dalla cultura imperante o da proiezioni statistiche più o meno attendibili”. Invece “si fa nascere un figlio unicamente per un atto di amore e speranza, che supera ogni analisi sociologica, e è così forte che nessuna avversità può distruggerlo”. L’augurio è quello di “trovare nel presepio la gioia e la forza di essere comunità dove l’amore non si logora, dove la misericordia diventa capace di perdono, dove la dispersione quotidiana si trasforma in serenità e tenerezza”.

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