Solidarietà: mons. Piemontese (Terni), “prima opera misericordia dare da mangiare ad affamati”

A pochi giorni dal Natale, ieri il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Giuseppe Piemontese, ha visitato la mensa “San Valentino” nella sede della Caritas diocesana. È stata l’occasione per vivere anche in questo luogo l’inizio dell’anno giubilare, varcando simbolicamente la porta della mensa, che ogni giorno accoglie circa ottanta persone dando un pasto caldo e la fraternità dei tanti volontari che operano al servizio dei più bisognosi. “La porta della mensa non è una porta santa in senso stretto – ha detto il vescovo -, ma è certamente una porta della misericordia che ci rimanda a Dio e alla nostra condizione di fratelli, al dovere di aiutarci e sostenerci gli uni con gli altri”. Ha quindi ricordato come Papa Francesco nell’indire l’Anno Santo abbia voluto mettere al centro della considerazione le opere di misericordia corporali e spirituali. “La prima delle opere di misericordia corporale è ‘dar da mangiare agli affamati’ – ha aggiunto il vescovo – che è la condizione essenziale dell’esistenza, insieme alla serenità interiore e alla speranza. Ogni volta che un fedele vivrà una o più opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare”. Il vescovo ha ringraziato tutti coloro che operano a servizio “di questo segno di misericordia, di amore e di solidarietà” e coloro che a vario titolo collaborano e sostengono la continuità dell’opera, con aiuti finanziari e materiali. Facendo riferimento a quanto emerge dai resoconti sulle povertà “che stanno asfissiando gran parte dei fratelli anche a Terni” ha evidenziato come la crisi non sia finita ed ancora gravi sulla pelle di tante persone. “Quello che il volontariato cattolico fa è qualcosa che sovviene a questa necessità ma non risolve, può essere un rimedio momentaneo, ma non la soluzione. Allora impegniamoci anche perché ci sia una soluzione dignitosa per tante persone – è stata l’esortazione del presule -. Alla base di tutto che ci sia il sentimento di fraternità e di amore, quello che Gesù è venuto a seminare a Natale nei nostri cuori e che tutti sentiamo, un sentimento di compassione”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy