Società: mons. Pizziol (Vicenza), “da misericordia relazioni buone non buoniste, giuste non giudicanti”

“È sorprendente rendersi conto che il primo atto salvifico, da parte del Verbo eterno, è quello di chiedere asilo, albergo, rifugio: nel grembo di Maria prima, nella mangiatoia a Betlemme poi e ancora a Nazareth, Sicar, Gerico, Betania, fino a Gerusalemme”. Lo scrive il vescovo di Vicenza, Beniamino Pizziol, nel messaggio natalizio alla diocesi. “Il primo dono di Gesù è, paradossalmente, una richiesta: ‘prenditi cura di me’”, prosegue il presule, per il quale “questa è la luce, l’unica vera luce, che splende nelle tenebre e nel buio del mondo”. Per monsignor Pizziol, “i ‘figli della luce’ sanno che ogni forma di terrorismo e di fanatismo, da qualunque parte e da qualunque ideologia provenga, è tenebra di male, che la produzione, il commercio, la vendita di armi fa grondare il mondo di sangue innocente, che la guerra non può essere scongiurata, se non si disarma il cuore dall’odio e dalla violenza, sia tra le mura domestiche che tra le nazioni, che nessuna strage, possono essere compiuti a gloria di Dio”. “Il Natale – afferma – inaugura il tempo della misericordia”. “L’amore non può essere rimandato”, continua il presule, per il quale “la misericordia lega la Chiesa e l’umanità nella pratica di relazioni nuove. Buone non buoniste, giuste non giudicanti”. Monsignor Pizziol conclude con gli auguri per un Natale “in cui diventare grembo accogliente per Gesù e con Lui testimoni della Misericordia del Padre per ogni creatura”.

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