Nuovo Anno: arriva il calendario dell’Esercito italiano 2016

CalendEsercito2016

Arriva il nuovo anno e, sempre puntuale, è stato presentato anche il nuovo calendario dell’Esercito Italiano, il CalendEsercito 2016 “Italiani”, ideato, prodotto e realizzato interamente dallo Stato Maggiore dell’Esercito. Il nuovo calendario “1916-2016” è dedicato ad alcuni italiani che, a vario titolo, hanno contribuito e partecipato alla Grande Guerra. Il rapporto tra Prima Guerra mondiale e tempi moderni è il filo conduttore del calendario che, a fianco alle cartoline d’epoca che ritraggono diversi mestieri, propone gli omologhi contemporanei inquadrati all’interno dell’Esercito Italiano. Tra i milioni di soldati chiamati alle armi nel Regio Esercito Italiano, ci furono contadini, operai, intellettuali, artisti e tanti altri che costituivano uno spaccato dell’intera società del periodo che, unita, portò il Paese alla vittoria. Proprio una piccolissima parte di questi, assieme alle loro decorazioni, viene riportata nel CalendEsercito 2016, dove appaiono i volti e le descrizioni eroiche di Annibale Carletti (cappellano), Luigi Bevilacqua (genio), Michele Vitali (bersagliere), Carlo Castelnovo Delle Lanze (cavaliere), Maria Abriani (crocerossina), Giordano Ottolini (fante e maestro), Angelo Vannini (portaferiti), Alessandro Tandura (primo paracadutista di guerra al mondo), Luigi Bianciotto (autiere), Ercole Ercole (pilota aereo), Guido Pellizzari (artigliere), Angelo Zampini (mitragliere). Al fianco degli eroi e dei loro atti spiegati nel dettaglio ogni mese, una sezione del calendario è inoltre riservata ad alcuni nomi illustri delle persone nate nei diversi mesi del 1916. Partendo da gennaio, nell’ordine: Arnoldo Foà, Raf Vallone, Giorgio Bassani, Ferruccio Lamborghini, Ondina Valla, Luigi Comencini, Natalia Ginzburg, Paolo Budinich, Aldo Moro, Marcello Morante, Ugo Mursia, Dino Risi. Affianco al saluto del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Danilo Errico, spiccano tra i 12 nomi degli interpreti della Grande Guerra quelli di un sacerdote, don Annibale Carletti, e di una donna eroina, Maria Abriani.

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