Papa Francesco: omelia apertura Porta Carità, Dio viene a salvarci “quasi di nascosto”

“Dio viene a salvarci, e non trova miglior maniera per farlo che camminare con noi, fare la vita nostra”. Con queste parole il Papa ha iniziato l’omelia della messa di apertura della Porta della Carità, all’ostello della Caritas di Via Marsala a Roma. Un’omelia, di poco più di dieci minuti, pronunciata interamente a braccio, sotto forma di meditazione. “E nel momento in cui sceglie il modo di come fare la vita – ha proseguito Francesco – lui non sceglie una grande città di un grande impero, non sceglie una principessa, una contessa per madre, una persona importante, non sceglie un palazzo di lusso. Sembra che tutto sia stato fatto intenzionalmente quasi di nascosto”. “Maria, una ragazza di 16-17 anni, non di più – ha ricordato il Papa – in un villaggio ‘perduto’ nelle periferie dell’impero romano, che hessuno conosceva di sicuro. Giuseppe, un ragazzo che l’amava, che voleva sposarla, un falegname che si guadagnava il pane di ogni giorno”. “Tutto semplicità, tutto di nascosto”, il commento di Francesco: “E anche il rifiuto, perché erano fidanzati e in un villaggio così piccolo: voi sapete come sono le chiacchiere, no? Vanno in giro, e Giuseppe se ne accorge che lei era incinta, ma lui era giusto. Tutto di nascosto, anche con la calunnia, con le chiacchiere, e l’Angelo spiega a Giuseppe il mistero: quel figlio che porta la tua fidanzata è opera di Dio, è opera dello Spirito Santo. Quando Giuseppe si destò dal sonno fece quello che aveva ordinato l’Angelo del Signore, e se ne andò da lei e la prese in sposa, ma tutto di nascosto, tutto umile. Le grandi città non sapevano nulla: così è Dio tra noi”.

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