Vita consacrata: in “Contemplate” l’invito a “a scoprire segni della presenza di Dio”

“Il termine contemplare nel linguaggio quotidiano viene usato per indicare il guardare a lungo, osservare con attenzione qualcosa che desti meraviglia o ammirazione. Questo sguardo, cogliendo la bellezza e assaporandola, può andare oltre ciò che si sta contemplando, spingere alla ricerca dell’autore della bellezza”. È un brano di “Contemplate”, la lettera “Ai consacrati e alle consacrate sulle tracce della Bellezza” della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica (Civcsva). “È sguardo – prosegue la lettera – che contiene in sé qualcosa che va oltre gli occhi”, come quello “di una mamma sul figlio che dorme tra le sue braccia”, o “di due anziani che dopo una vita vissuta insieme permangono nell’amore”. Si tratta di “uno sguardo che comunica intensamente, esprime un rapporto, racconta ciò che uno è per l’altro”. La contemplazione è “lo sguardo dell’uomo su Dio e sull’opera delle sue mani”. Per questo, forse oggi più che mai, “le persone consacrate sono chiamate a essere profeti, mistici e contemplativi, a scoprire i segni della presenza di Dio nella vita quotidiana, a diventare interlocutori sapienti che sanno riconoscere le domande che Dio e l’umanità pongono nei solchi della nostra storia”.

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