Ue: Juncker (Commissione), lotta al terrorismo, ma “libertà e sicurezza non si escludono a vicenda”

(Strasburgo) “Schengen resterà”. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, ribadisce dalla sede dell’Europarlamento a Strasburgo, la posizione dell’Esecutivo sulla libera circolazione del cittadini all’interno dell’Unione, che è una delle quattro libertà fondamentali a livello comunitario (libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi). Juncker riflette a voce alta sui temi principali che saranno in agenda il 17-18 dicembre al Consiglio europeo a Bruxelles, fra cui la lotta al terrorismo, la risposta alle migrazioni, la sicurezza, la governance economica, il referendum sul Brexit nel Regno Unito. Juncker ricorda i numerosi provvedimenti assunti dalla Commissione per affrontare l’emergenza-profughi. Parla della necessità di rafforzare i controlli alle frontiere esterne (di ieri la proposta di istituire una Guardia costiera e di frontiera coordinata da un’Agenzia Ue), di maggiori controlli sui movimenti dei cittadini europei in uscita dai confini Ue e al loro rientro per il contrasto al terrorismo e all’Isis.

Juncker Insiste sul ruolo dell’intelligence e sui controlli al possibile finanziamento al terrorismo. “Ma – spiega – le migrazioni partono da lontano”. Da qui la cooperazione con i Paesi terzi, il sostegno allo sviluppo, l’accordo necessario con la Turchia che ospita oltre 2 milioni di rifugiati siriani. Restano aperti i problemi degli hotspot e il riconoscimento dei migranti, così pure il ricollocamento dei rifugiati da Grecia e Italia, che è attualmente fermo. Juncker però aggiunge: “Dobbiamo far vivere in sicurezza i cittadini Ue, e al contempo riconoscere che la libera circolazione è parte del nostro modus vivendi. Del resto libertà e sicurezza non si escludono a vicenda”.

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