Terra Santa: patriarca Twal ai trafficanti di armi, “risponderete a Dio del sangue dei vostri fratelli”

Le guerre e il terrorismo che hanno colpito e colpiscono il Libano, la Francia, la Russia, gli Stati Uniti, l’Iraq e la Siria “sono alimentate dal commercio delle armi che coinvolge numerose potenze internazionali. Siamo di fronte all’assurdo e alla doppiezza più totali: si parla da una parte di dialogo, di giustizia, di pace e si promuove, dall’altra, la vendita delle armi ai belligeranti!”. È quanto scrive il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal, nel suo Messaggio natalizio presentato questa mattina in conferenza stampa tenutasi nella Città Santa. “A questi trafficanti d’armi senza scrupoli e senza coscienza diciamo: convertitevi. La vostra responsabilità in questa tragedia è grande e voi dovrete rispondere davanti a Dio del sangue dei vostri fratelli” dichiara il patriarca per il quale “la risposta militare e l’uso della forza non possono risolvere i problemi dell’umanità. Occorre trovare quali sono le cause e le radici di questo flagello, e affrontarle. Bisogna lottare contro la povertà e l’ingiustizia, che possono costituire un terreno favorevole al terrorismo e, contemporaneamente, occorre promuovere l’educazione alla tolleranza e all’accettazione dell’altro”. Anche la Chiesa è chiamata a offrire una risposta alla situazione attuale. E la risposta è la misericordia che, ricorda il patriarca, “non si limita alle relazioni individuali, ma riguarda anche tutti i settori della vita pubblica”.

La misericordia, si sottolinea nel messaggio, “è atto politico per eccellenza, a condizione di considerare la politica nel suo senso più nobile, cioè la presa in carico della famiglia umana a partire dai valori etici, dei quali la misericordia è una componente fondamentale, che si oppone alla violenza, all’oppressione, all’ingiustizia e allo spirito di sopraffazione”. Il messaggio termina con l’appello ai pellegrini a visitare la Terra Santa e con un ringraziamento a papa Francesco per la canonizzazione delle prime due sante palestinesi, avvenuta nel maggio scorso; per il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia; per il Motu Proprio che semplifica le procedure di annullamento del matrimonio; per lo “storico” accordo bilaterale tra lo Stato di Palestina e la Santa Sede e per l’Enciclica Laudato si’.

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