Sciopero medici: don Arice (Cei), “comprensibile. Si passi da auspici a fatti”

“È uno sciopero comprensibile e ‘lecito’, perché esprime le preoccupazioni che investono ormai da tempo il mondo della sanità e che, per certi aspetti, si vedono aggravare, come per esempio, per le liste d’attesa sempre più lunghe, l’aumento della povertà sanitaria, o l’assunzione degli operatori sanitari urgente ad assicurare il tour over”. È il parere espresso da don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, a proposito dello sciopero dei medici in corso oggi. “Il timore – prosegue don Arice – è che il sistema universalistico del Servizio sanitario nazionale sia in serio pericolo. Se dovesse crollare, anche solo in parte, le ricadute maggiori sarebbero sulle fasce più indigenti”. Per il direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, “è apprezzabile lo sforzo del ministro della Salute di dichiarare guerra agli sprechi e alla mal gestione delle strutture sanitarie pubbliche e private. L’auspicio è che il numero di coloro che rinunciano a farsi curare diminuisca e non cresca ulteriormente come sta avvenendo”. Don Arice esprime anche la speranza che “lo sciopero sia un ulteriore invito a passare con sempre più concretezza dai propositi e gli auspici ai fatti. E presto!”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy