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Paesi Bassi: dai vescovi lettera “sull’accoglienza dei rifugiati”. “Un bambino fuggì dalle mani di Erode…”

“Un bambino è dovuto scappare in una terra straniera lontana per sfuggire alle mani assassine di Erode. Se pensiamo all’arrivo dei rifugiati nel nostro Paese, dobbiamo avere nella mente questa esperienza del Bambino con Maria e Giuseppe”: così scrivono i vescovi olandesi in una lunga lettera “sull’accoglienza dei rifugiati”, appena pubblicata e rivolta “a tutti i cittadini e in particolare alle parrocchie e alle comunità di fede”. A partire dal credo cristiano per cui “in ogni essere umano nel bisogno, il Signore stesso viene a noi e fa appello alla nostra disponibilità nel fornire cure e assistenza”, i vescovi si dicono “preoccupati per l’atteggiamento verso i rifugiati e il dibattito in materia di asilo” nei Paesi Bassi. “Slogan, giudizi e generalizzazioni non ci aiutano ad andare avanti. Le violenze e i soprusi sono inaccettabili”. Aiutare ogni persona e tutelare il vivere sociale devono andare di pari passo. Per questo è necessario “condurre in tutta franchezza un confronto sulle diversità”, perché “una convivenza positiva è responsabilità di tutti, nostra e dei profughi”. Con ripetuti rimandi all’Anno della misericordia e alle sollecitazioni di Papa Francesco, i vescovi richiamano “la grande responsabilità della comunità internazionale” e sollecitano le comunità olandesi a vivere l’ospitalità in ogni forma e in spirito di collaborazione tra le molte realtà già attive sul campo.

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