Immigrazione: al via da domani dal Marocco e dal Libano corridoi umanitari per i profughi

Un progetto-pilota sperimentale che istituisce corridoi umanitari dal Libano e dal Marocco e in un secondo tempo dall’Etiopia. Vie sicure e legali per evitare altre morti nei viaggi della speranza dalle coste africane all’Europa e per consentire alle persone in stato di bisogno e in condizioni di vulnerabilità di accedere ad un sistema di protezione internazionale e di accesso legale sul territorio italiano. Dopo mesi di preparazione e di dialogo costruttivo è stato firmato ieri un protocollo di intesa tra la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, la Tavola valdese e la Comunità di Sant’Egidio con il ministero degli Esteri e il ministero dell’Interno. Il progetto è stato presentato questa mattina a Roma. Il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha spiegato che a beneficiare dell’iniziativa saranno le persone che si trovano in condizioni di comprovata vulnerabilità e cioè donne sole con bambini, “spesso vittime di tratta”; minori non accompagnati; persone affette da disabilità o patologie gravi; anziani. Saranno associazioni che già operano in loco con i rifugiati a individuare le persone da segnalare e a fare un primo lavoro di screening. Da domani, con la sigla dell’intesa, si apriranno i due uffici in Marocco e in Libano e tra 6 mesi si avvierà anche un centro in Etiopia per i flussi dall’Eritrea e dal Sud Sudan. Gli uffici avranno il compito di presentare la lista dei beneficiari alle autorità consolari italiane presenti in quei paesi che a loro volta rilasceranno i visti di ingresso solo per il suolo italiano. Come per tutti i visti, verranno prese le impronte digitali per cui il progetto garantisce la massima sicurezza in tutto l’iter. Le parti ritengono che il progetto possa coinvolgere nei primi 12/24 mesi mille persone. Sant’Egidio e Chiese evangeliche si impegnano a dare in loco assistenza legale per la presentazione della richiesta; organizzare il trasferimento in nave o in aereo per l’Italia e una volta arrivati sul suolo italiano accoglienza e ospitalità nei centri attrezzati appunto da Sant’Egidio e dalle Chiese evangeliche italiane. Si prevede che i primi arrivi giungeranno a fine gennaio e i rifugiati saranno accolti in “piccoli gruppi” in Sicilia, Toscana e Piemonte. Il costo del progetto è tutto a carico delle parti firmatarie. “All’Italia – sottolinea Impagliazzo – non costa nulla”. Ed Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, precisa che da parte valdese si è preventivato un costo di un milione di euro in parte finanziato con l’8xmille (valdese) e in parte dalle donazioni. Sant’Egidio, invece, prenderà i fondi dalla Colletta di Natale.

 

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy