Azzardo: mons. D’Urso (Consulta nazionale antiusura), “non basta divieto pubblicità”, serve legge

“Un piccolo passo verso un traguardo che è ancora molto lontano” perché per prevenire il gioco d’azzardo patologico “non basta il divieto della pubblicità dalle 7 alle 22 sulle tv generaliste. Siamo soddisfatti ma ancora resta da fare”. Così monsignor Alberto D’Urso, vicepresidente della Consulta nazionale antiusura, commenta l’emendamento del governo alla legge di stabilità che vieta sulle Tv generaliste la pubblicità del gioco d’azzardo dalle 7 del mattino fino alle 22, e ricorda la “vigilanza” della Consulta e del cartello “Insieme contro l’azzardo” (enti locali e associazioni) perché la misura fosse approvata. Un’altra misura accolta con favore dal fronte Antiazzardo riguarda l’esclusione del riferimento ai “soggetti economici” nella formulazione del maxi emendamento. Tuttavia, per monsignor D’Urso  e per Attilio Simeone, coordinatore nazionale del Cartello, si tratta di “misure insufficienti”; serve “una Legge che disciplini a livello nazionale l’azzardo on-line che oggi costituisce il vero problema di cui occuparsi” per il quale, secondo i due organismi, sono stati spesi “89 miliardi di euro nel 2015, sottratti all’economia reale nonché ai bisogni primari dei cittadini”. “Vietare la pubblicità sulle Tv generaliste senza approntare una robusta legislazione in materia di gioco on-line con una conseguente restrizione pubblicitaria anche via internet, avrà come risultato – concludono i due organismi – una esplosione dell’offerta di azzardo di massa su smartphone, pc e su ogni dispositivo portatile”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa

Informativa sulla Privacy