Ue: Timmermans, “gestire insieme le frontiere esterne”. Guardia costiera e di frontiera comune

Frans Timmermans

(Strasburgo) “In uno spazio di libera circolazione, senza frontiere interne, la gestione delle frontiere esterne dell’Europa deve essere una responsabilità condivisa”. Lo spiega a Strasburgo il primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, illustrando nella sede dell’Europarlamento una serie di proposte avanzate oggi dall’Esecutivo per gestire le frontiere esterne dell’Unione e “proteggere lo spazio Schengen senza frontiere interne”. Le proposte odierne “contribuiranno – chiarisce una nota della Commissione – a gestire più efficacemente la migrazione, a rafforzare la sicurezza interna dell’Unione europea e a salvaguardare il principio della libera circolazione delle persone”. La Commissione propone fra l’altro di istituire una “guardia costiera e di frontiera europea per garantire una gestione forte e condivisa delle frontiere esterne”. “Per aumentare ulteriormente la sicurezza dei cittadini europei, la Commissione indica inoltre la necessità di introdurre controlli sistematici, basati sul raffronto con banche dati pertinenti, di tutte le persone che entrano nello spazio Schengen o ne escono”. Le proposte della Commissione passano ora al vaglio di Parlamento e Consiglio Ue. Timmermans aggiunge: “La crisi ha messo in evidenza carenze e lacune dei meccanismi finora utilizzati per accertare il rispetto delle norme Ue. È giunto quindi il momento di passare a un sistema di gestione delle frontiere realmente integrato”.

Timmermans specifica: “La guardia costiera e di frontiera europea riunirà un’Agenzia potenziata, che avrà la possibilità di attingere a una squadra di persone e a un parco di attrezzature di riserva, e le autorità degli Stati membri, che continueranno a occuparsi delle attività quotidiane di gestione delle frontiere”. “Il sistema proposto permetterà di individuare in tempo reale eventuali carenze, che potranno così essere risolte rapidamente, migliorando anche la nostra capacità collettiva di gestire in modo efficace situazioni di crisi in cui un tratto delle frontiere esterne sia sottoposto a una forte pressione”.

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