Messaggio Giornata pace: don Ciotti (Libera), indifferenza è l’ostacolo più “agguerrito”

Nella prospettiva di Francesco, la pace “è il contrario del quietismo, dello ‘starsene in pace'” e incomincia da “un risveglio spirituale che ha immediate conseguenze pratiche, che chiede di incarnarsi in scelte, gesti, azioni, e che chiama in causa sia il nostro essere persone che il nostro essere cittadini”. Così don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e di Libera, nel suo intervento alla presentazione del Messaggio del Papa per la Giornata della pace 2016, letto in sala stampa vaticana. “Siamo operatori di pace – avverte – quando siamo attenti al nostro prossimo, non voltando lo sguardo ai suoi bisogni, alle sue fragilità. E lo siamo quando promuoviamo il bene comune, saldando il cielo e la terra, la dimensione spirituale con l’impegno sociale”. Per questo “il Papa pone grande attenzione al problema dell’indifferenza, forse il più grande e ‘agguerrito’ ostacolo al cammino di pace”. Ma in una prospettiva di speranza, denunciare è il primo passo, riconoscere il positivo il secondo, mettersi in gioco per realizzarlo il terzo. Ecco allora che Francesco ci invita a ‘non perdere la speranza nella capacità dell’uomo, con la grazia di Dio, di superare il male e a non abbandonarsi alla rassegnazione e all’indifferenza’”.

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