Diocesi: mons. Di Donna (Acerra), condanna della “corruzione, piaga della società”

Anche ad Acerra, domenica 13 dicembre, il vescovo Antonio Di Donna ha aperto la Porta della cattedrale, dando ufficialmente inizio al Giubileo della misericordia in diocesi. Il presule ha pronunciato la solenne formula, dopo la quale ha spinto il portone e varcato da solo l’ingresso della Chiesa e lo ha seguito, subito dopo, l’anziano vescovo emerito, Antonio Riboldi. Durante l’omelia della Messa, concelebrata con tutti i sacerdoti della diocesi, Di Donna ha però messo in guardia dal rischio che l’apertura della porta della misericordia rimanga “solo un segno”, se non apriamo “le porte delle scuole, delle fabbriche, degli ospedali, delle carceri, delle nostre comunità ecclesiali e religiose e delle istituzioni, talvolta chiuse nel proprio guscio”. E proprio ai sindaci delle città della diocesi, il vescovo ha ricordato che “il Giubileo della misericordia è un fatto che non riguarda solo la Chiesa, ma il nostro vivere sociale”. Perciò il forte invito al pentimento, rivolto a quelli che appartengono a gruppi criminali e la condanna della “corruzione, piaga putrefatta della società, grave peccato che impedisce di guardare al futuro con speranza, opera delle tenebre, che si annida nei gesti quotidiani, per estendersi poi negli scandali pubblici”. Tra le opere di misericordia da vivere nella nostra diocesi, Di Donna ha segnalato in particolare la visita o il volontariato presso la Mensa diocesana di Acerra, sita a Via Cavour, la Casa di riposo per anziani Sant’Antonio, la Cooperativa Arcobaleno, la Locanda del Gigante, il carcere di Arienzo, gli ammalati delle strutture sanitarie, gli immigrati e altro.

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