Giubileo: mons. Muser (Bolzano-Bressanone), “non c’è peccato che non possa essere perdonato”

“Giovanni Battista ci invita ancora oggi ad aprire il nostro cuore a Dio, che vuole entrare nella nostra vita con la sua misericordia”. Lo ha detto questa mattina monsignor Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone, che ha presieduto la messa con l’apertura della prima delle tre Porte Sante diocesane, quando ancora non era sorta l’alba. “Abbi fiducia – ha proseguito -, non c’è peccato che non possa essere perdonato, quando lo si ammette e si è disposti a lasciarsi perdonare. La misericordia di Dio prenderà forma: nel tuo matrimonio e nella tua famiglia, tra i tuoi parenti, nel tuo posto di lavoro, tra i gruppi etnici linguistici di questa terra, nel tuo atteggiamento nei confronti di quanti hanno dovuto abbandonare le loro case ed emigrare, nei nostri ospedali e nele nostre case di cura, nella mia parrocchia e in mezzo ai nostri rapporti umani che spesso tanto umani non sono”. “Apriamo la porta del nostro cuore: Misericordia nel nostro pensare, parlare ed agire, nelle nostre case, tra culture e religioni diverse, tra i gruppi linguistici, tra i vicini e i lontani, tra i compaesani e gli extracomunitari”, ha ammonito mons. Muser. Situata a nord dell’ingresso principale della cattedrale di Bressanone, la Porta Santa e il percorso che ad essa porta, è stato abbellito dal progetto artistico di Albert Mellauner di Brunico che attraverso un intreccio di tonalità pastello traccia un ponte tra il buio e la luce, tra le asprezze della vita quotidiana e la misericordia di Dio. Sette sono le colonne che scandiscono questo percorso e che ricordano come nei sette giorni della settimana Dio sia una colonna nella vita di quanti sono alla ricerca di risposte alle domande della vita.

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