Salute: Lucci (emerito di neurologia), “dovrebbe chiamarsi malattia di Alzheimer-Perusini”

“L’Alzheimer dovrebbe tornare a chiamarsi demenza di Alzheimer-Perusini”. Lo ha affermato Bruno Lucci, primario emerito di neurologia a Pordenone, al termine della lectio magistralis che ha aperto oggi a Brescia il convegno su Gaetano Perusini, a cent’anni dalla morte. Di questa “figura multiforme – medico e scienziato, ma anche patriota, al punto da arruolarsi volontario nella prima Guerra Mondiale e morirvi” – ne ha discusso il direttore generale dell’Irccs, fra Marco Fabello, con Barbara Borroni, Bruno Lucci, Orazio Zanetti, Matteo Borri e Fabrizio Tagliavini, direttore del dipartimento malattie neurodegenerative e del dipartimento diagnostica e tecnologia della Fondazione Irccs “Istituto neurologico Carlo Besta” di Milano. “Da giovane laureato – ha spiegato Lucci parlando di Perusini – era interessato a studiare le possibili relazioni fra lesione organica dell’encefalo e disturbo psichico. Fece ricerche sul cretinismo endemico, si scontrò con le emergenti teorie psicanalitiche”. “Era a Monaco di Baviera nell’istituto diretto da Kräpelin quando nel 1906 Alzheimer presentò il caso di Auguste Deter affetta da ‘una caratteristica malattia della corteccia cerebrale’: momento importante nella storia della medicina – nota Lucci – perché fu allora che il maestro affidò a Perusini il compito di approfondire il caso e la malattia”. Nel 1908, Perusini terminò il suo fondamentale lavoro, pubblicato nel 1909, definendo le caratteristiche della malattia.

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