Diocesi: mons. Mazzocato (Udine), “misericordia elemento indispensabile per creare un vero bene comune”

“Pongo a me e a voi una domanda: l’Anno santo della misericordia ha un suo messaggio attuale anche per chi ha responsabilità politiche e amministrative?”. Così ha esordito nel suo incontro natalizio con politici e amministratori locali l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. L’appuntamento si è tenuto ieri sera nella Sala Paolino d’Aquileia, a Udine. Un richiamo forte al Giubileo straordinario, dunque, per poi invitare a riscoprire il tratto della misericordia nella giustizia sociale, in famiglia, attraverso la presenza dei profughi e l’“ecologia integrale”. “Potrebbe sembrarci improprio e strano parlare di misericordia in ambito sociopolitico – ha affermato il vescovo –. Non è questo, però, il pensiero di Papa Francesco e, più in generale, della Dottrina sociale della Chiesa che considera la virtù della misericordia come elemento indispensabile per creare un vero bene comune”. Da qui Mazzocato ha dunque indicato alcune “situazioni del nostro tempo” che solo grazie a questa virtù “possono essere affrontate nel modo migliore”. In tema di giustizia sociale il prelato ha evidenziato: “Quando nel cuore si insinua il tarlo dell’individualismo, inizia un progressivo scivolamento dalla cultura del diritto alla cultura delle pretese”. “La persona guarda solo a ciò che ritiene le spetti per diritto senza avere uno sguardo più ampio, che tenga conto anche degli altri che ha vicino e delle risorse disponibili. Così, dalla giustizia sociale che tutela tutti si può passare alle tensioni e ai conflitti”.

“L’ingrediente – secondo mons. Mazzocato – che permette di ricreare un clima di vera giustizia per tutti è la misericordia che si traduce in compassione per chi è più debole e in dono gratuito per favorire il bene di tutti”. Altro campo su cui si è soffermato l’arcivescovo di Udine è quello della famiglia: “Non entro qui nel complesso dibattito in corso, anche nel nostro Paese, riguardante le problematiche concernenti le varie forme di relazione affettivo-sessuale e i modi conseguenti di generare o accogliere figli. Sottolineo solo che la Chiesa si è sentita chiamata ad attirare con forza l’attenzione sulla famiglia perché su di essa si sta stendendo come un velo di silenzio”. Invece la famiglia “dovrebbe essere difesa con più decisione di fronte a forze sociali e culturali evidentemente ad essa ostili e delle quali si fatica a cogliere i veri obiettivi a cui mirano, al di là di quelli dichiarati”.

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