Monsignor Gallagher: “Situazione dei cristiani è terribile. Comunità internazionale ponga rimedio”

“La situazione dei cristiani oggi è terribile, come quella di altre popolazioni in Medio Oriente. I cristiani partecipano in modo particolare delle sofferenze di questi popoli soggetti a conflitti, bombardamenti e persecuzioni. Una situazione che esige la nostra solidarietà e preghiera come cristiani e un’azione da parte della comunità internazionale e politica per cercare di rimediare”. Lo ha detto monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, intervenendo oggi a Roma, presso la Pontificia Università Urbaniana, alla sessione inaugurale del convegno “La risposta cristiana alla persecuzione”, promosso da “Sotto la spada di Cesare” progetto di collaborazione che indaga sulle violazioni della libertà religiosa ai danni delle comunità cristiane.
“Come vediamo molti conflitti sono complessi e interconnessi e bisogna lavorare per soluzioni politiche in Siria, Medio Oriente e aiutare Paesi come Libano e Giordania che hanno un numero enorme di rifugiati”. “I cristiani – ha ricordato Gallagher – sono vittime dell’80% di atti di discriminazioni nel mondo, molti dei quali non vengono riferiti”. Ne deriva “un senso di abbandono delle comunità cristiane in Medio Oriente, specie adesso con il Califfato, una triste realtà che minaccia sopravvivenza dei cristiani della Regione”.
Il segretario per i rapporti con gli Stati ha ricordato “le restrizioni sulla libertà religiosa cui spetta il primato tra i diritti umani, poiché la più antica”. Per aiutare le comunità cristiane perseguitate a superare il senso di abbandono mons. Gallagher ha indicato la strada dell’istruzione e dell’educazione: “Dobbiamo entrare in contatto con comunità perseguitate per conoscerle, pregare per loro. Ma è necessario anche raddoppiare gli sforzi per rispondere ai loro bisogni umanitari adesso che si preparano a vivere un altro Natale fuori delle loro terre. La conoscenza – ha sottolineato – è il primo passo per la solidarietà”.
Parlando, poi, a margine dell’incontro, mons. Gallagher, commentando le parole del leader del Cremlimo, Vladimir Putin, sul paventato uso di armi nucleari nella lotta contro Isis, ha ricordato la posizione della Santa Sede: “Promuovere il dialogo per giungere a una soluzione diplomatica e politica, tentando tutto in questo senso”. “Come cristiani siamo sempre chiamati alla speranza e alla misericordia, come detto dal Santo Padre per il Giubileo. Dobbiamo mettere in campo tutti i mezzi conformi alla nostra fede per risolvere la situazione e dare un po’ di speranza a queste popolazioni”. Il segretario ha infine ricordato la preoccupazione della Santa Sede per la situazione in Libia: “Dopo Gheddafi la situazione dei cristiani è disastrosa. Molti preti e religiosi sono partiti e con la loro partenza la nostra comunità ha perso punti di riferimento”.

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