Istat: la separazione è il primo motivo per la condizione di senza dimora

È la separazione il primo motivo per la condizione di senza dimora. È il dato messo in evidenza dall’indagine sui senza dimora condotta da Istat, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora e Caritas italiana, presentata oggi a Roma.  La  perdita di un lavoro stabile e la separazione dal coniuge sono i due motivi che incidono maggiormente per portare alla condizione di senza dimora, seguono poi le condizioni di salute. Tra il 2011 e il 2014 aumentano coloro che hanno sperimentato separazioni: dal 59,5 al 63%, più numerosi gli stranieri (da 54,4% a 57,8% per gli stranieri mentre da 67% a 69,6% tra gli italiani). La perdita del lavoro stabile ha invece riguardato il 56,1% dei senza dimora (era 61,9% nel 2011 48,4% tra gli stranieri e 66,1% fra gli italiani). La crescita delle separazioni ha come conseguenza l’aumento dei senza dimora che vivono soli (da 74,5% a 78,3%), questo non impedisce loro di avere contatti con i familiari (59,3% gli italiani e 72,4% gli stranieri), e di avere amici (74,9%). Tra i vari centri di sostegno le unità di strada, la distribuzione medicinali e i centri di ascolto sono i più frequentati. Crescono gli utilizzatori delle unità di strada, soprattutto stranieri (da 27,6% a 39,8%), ma aumenta anche il ricorso ai centri di ascolto o strutture analoghe (da 35,7% a 42,7%) e ai servizi di distribuzione medicinali (da 33,5% a 40,2%), ai servizi sociali (da 39,8% a 47,1%). Il ricorso alla distribuzione di pacchi alimentari diminuisce (da 40,8% a 34,7%) insieme alla diminuzione del ricorso ai servizi di accoglienza notturna (da 77,1% a 69,6%).

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