9 dicembre 1905, 9 dicembre 2015. La legge che in Francia ha sancito la separazione delle Chiese e dello Stato ha compiuto 110 anni. Un anniversario che si è celebrato in un contesto particolare segnato dagli attentati del 13 novembre. Già nel mese di gennaio, gli attentati contro Charlie Hebdo e l’Hyper Cacher hanno indotto il governo ad indire per il 9 dicembre una Giornata della laicità a scuola per rafforzare “i valori della Repubblica” a partire dalle nuove generazioni. Il primo ministro Manuel Valls, è intervenuto ieri nel quadro delle celebrazioni alla Bibliothèque nationale de France ed ha detto: “C’è un’urgenza. Occorre rinnovare il senso della laicità”. Ed ha aggiunto: “Il genio della legge del 1905, nata in un contesto di scontro tra lo Stato e la Chiesa cattolica, risiede in un paradosso apparente: separare per unire. Separare il politico dal religioso. Separare perché né le religioni né lo Stato possano imporre a qualcuno una fede. Separare lo spirituale dal temporale perché tutti i cittadini possano ritrovarsi attorno a valori comuni e ad un progetto comune”.

Nel momento in cui siamo testimoni di “un aumento delle rivendicazioni religiose e comunitarie”, di “tesi complottiste” che costituiscono “una minaccia per una parte della nostra gioventù”, “la laicità – ha detto Valls – ha bisogno di una mobilitazione di tutti i settori”. Ricordando poi la legge del 2010 che vietava l’uso del velo integrale nello spazio pubblico, Valls è tornato a ribadire che questa legge “deve essere fortemente applicata”. Ed ha invitato a non fare confusioni: “La laicità non è negazione del fatto religioso, è la religione, tutte le religioni messe al loro giusto posto, a buona distanza dallo Stato”. Manuel Valls se l’è poi presa apertamente con il Front national, accusato di strumentalizzare il concetto di laicità. “Vogliono tornare indietro al 1905 – ha detto -, ritornare alle guerre di religione che hanno lasciato cicatrici profonde nella storia della nostra Nazione”.