Firenze 2015: mons. Nosiglia, no al “politicamente corretto”, sì a ruolo laici e donne

(dall’inviata Sir a Firenze) – “Viviamo in un clima dominato dal politicamente corretto, cioè da un sistema che ha paura delle parole non tanto perché possono ferire ma perché rivelano le debolezze e l’inadeguatezza delle culture dominanti”. È l’analisi di monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente del Comitato preparatorio del Convegno ecclesiale nazionale, secondo il quale “abbiamo bisogno, invece, di linguaggi che aiutino a compiere scelte libere e responsabili, e promuovere la capacità di pensare con la propria testa ed esercitare quel senso critico della ragione che non accetta passivamente di oscurare il bene, la verità e il bello, ma ne sostiene la ricerca incessante e il coraggio di andare controcorrente”. In particolare, l’appello lanciato dalla cattedrale fin dall’inizio dei lavori, “abbiamo bisogno di laici, donne e uomini, adulti nella fede partecipi dell’esperienza ecclesiale, nelle comunità, associazioni e movimenti, saldamente radicati e formati alla scuola del Vangelo e della dottrina sociale della Chiesa; laici capaci di proporre e tradurre nei vari campi del vissuto familiare, culturale, sociale e politico, il nuovo umanesimo in Gesù Cristo”. Sentito l’omaggio di Nosiglia alle donne: “Occorre che la nostra Chiesa, accogliendo l’invito di Papa Francesco, sappia riconoscere e valorizzare il loro apporto, non solo per quello che fanno, ma anche espandendo nuovi spazi di responsabilità, nei vari ambiti della missione della Chiesa e nella società”.

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