Vedove consacrate: p. Grossi (Lateranense), una figura “significativa e attuale”

“Oggi che Papa Francesco parla di una Chiesa in uscita, ritorna significativo e attuale riproporre la figura della vedova cristiana”. È quanto ha affermato padre Vittorino Grossi, professore emerito di patrologia alla Pontificia Università Lateranense, intervenendo al terzo convegno nazionale dell’Ordo Viduarum, tenutosi nei giorni scorsi a Roma. Nella sua relazione, il cui testo è stato diffuso oggi, padre Grossi ha ricordato come “nei tempi biblici la vedova, non avendo fonti proprie di sussistenza, era inclusa nella categoria dei poveri, orfani e malati”. “Cosa ha voluto fare la Chiesa antica riguardo alle vedove?”, si è domandato: “Ha voluto proiettare nel pubblico le doti di donna forte, madre di famiglia, operosa nell’agire e di esempio per l’intera comunità”. Ripercorrendo la storia della Chiesa, anche attraverso il pensiero di Ambrogio e di Agostino, padre Grossi ha ricordato come alle vedove era affidato il “misericordiae ministerium”. “Ma il loro ruolo non doveva fermarsi alla sola compassione o alla ritualizzazione. Tutta la loro opera di accoglienza, di accompagnamento, di preghiera era un programma e un compito che svolgevano nella comunità”. Secondo padre Grossi, anche oggi “strade nuove si aprono alla nostra considerazione e alla nostra azione”, per esempio nella pastorale familiare: “Un campo vastissimo per il ‘ministero della consolazione’”, ha concluso.

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