Terrorismo: Di Battista (Anspi), “il mirino jihadista non punta su Roma”

“Il mirino jihadista non punta su Roma. La politica italiana rende poco probabile un attentato, ma pure la capacità di inclusione disinnesca il conflitto”. Lo scrive Stefano Di Battista, direttore di “Anspi Oratori e circoli”, nell’editoriale che il Copercom pubblica oggi in anteprima. Come ricordano alcuni esperti di terrorismo, se in Italia non si sono verificati attentati “è perché, nelle priorità di Al Qaeda ieri e dell’Isis oggi, sono altri i Paesi considerati nemici”. Per Di Battista “c’è tuttavia un secondo livello di analisi, forse decisivo, che riguarda la sfera della convivenza”. L’Italia a differenza della Francia “è un Paese che sa creare osmosi. Nelle parrocchie, negli oratori, nelle scuole, nel volontariato, nelle realtà sportive, ovunque esistano luoghi di socializzazione, l’altro è accolto, non ghettizzato”. Come dimostra la città di Milano, “in quel crogiolo di etnie e culture che è via Padova”, dove “si è realizzato il miglior esempio d’integrazione delle metropoli nazionali: e ciò, secondo una ricerca dell’Università di Urbino, grazie a un associazionismo capillare, cresciuto in modo spontaneo e attento alle esigenze del quartiere”. Realtà germogliate, sottolinea Di Battista, “dalla nostra identità cristiana”. Aiuta anche “la bontà d’animo del popolo italiano”, come ha dichiarato il cardinal Bagnasco “a chiusura del Convegno ecclesiale nazionale di Firenze. Retorica? Può darsi: ma se vale a risparmiare 129 vite, evviva la retorica”.

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