"Ci troviamo insieme per un gesto di grande apertura alla vita. Un gesto sorretto dalla fede, che ci immette in quel rapporto di comunione con Dio che è l’autore della vita". Così monsignor Giuseppe Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, inaugurando, qualche giorno fa, la casa di accoglienza "Padre Guido Reghellin, sj" (un sacerdote gesuita che ha svolto il suo ministero nella città di Reggio Calabria), che ospiterà donne in difficoltà e senza alloggio. "Questa casa ha proseguito monsignor Morosini – avrà il segno della protezione della vita, del prendersi cura della vita di persone che vivono disagi e difficoltà, nelle situazioni più disparate". L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Zedakà, nata per mettere insieme quanti vogliono collaborare per offrire ascolto, sostegno materiale e morale a soggetti e nuclei familiari in condizioni di grave disagio, senza distinzione di nazionalità, religione e appartenenza sociale. La casa di accoglienza, "Padre Guido Reghellin, sj", situata nel quartiere di Archi-Pentimele, potrà ospitare sino a 6 donne con e senza bambini, per un periodo di 6 mesi, durante i quali si cercherà di far recuperare la loro autonomia.” “