Migranti: Ketelers (Icmc), “non ragionare in un’ottica di autodifesa”

“Ci sono esempi di solidarietà spontanea verso i migranti, in Europa. Lo abbiamo visto in Islanda, in parte in Germania, Francia, Belgio. Persone che aprono le porte, non tante, ma che danno un grande messaggio di speranza”. Eppure, oggi, questi cittadini “non sanno più come gestire gli accolti, non hanno incentivi economici necessari a sostenere le spese per il sostegno che danno. Manca una risposta a livello governativo europeo a queste forme di solidarietà”. È il primo problema denunciato al convegno “Il coraggio di essere umani” in corso a Rimini da Johan Ketelers, segretario generale Icmc (International Catholic Migration Commission). La seconda piaga riguarda gli stereotipi dietro cui si nasconde chi alza le barriere. Come l’idea che in Europa ci sia un’invasione. “Negli ultimi anni abbiamo accolto oltre un milione di persone, il 6% in rapporto alla popolazione, molto meno di Canada (20%) e Stati Uniti (13%)” prosegue Ketelers. “Il 25% degli elettori europei, oggi, è pronto a votare per politiche contrarie all’immigrazione, e la percentuale salirà al 30. Ketelers critica i 3 miliardi di euro alla Turchia, “ufficialmente per aiutare questa gente, nella pratica per fermare le frontiere”. Nel mondo sono 236mila i migranti. “Se pensiamo che dietro queste persone che si spostano per aiutare i familiari rimasti in patria, ce ne sono almeno altre due bisognose di sostegno – conclude il segretario Icmc -, arriviamo a quasi un miliardo di cittadini in situazioni di emergenza. Non è più possibile continuare a ragionare in un’ottica di autodifesa”.
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