Diocesi: mons. Pennisi (Monreale), "non possiamo perdere la tradizione della settimana di musica sacra"

"La musica in genere, quella sacra in modo particolare, non è altro che la ‘parola dell’anima sensibile’. La cattedrale non costituisce uno scenario o un luogo suggestivo e commovente per l’ascolto di concerti, piuttosto, essendo luogo destinato dalla Chiesa all’incontro con Dio nella liturgia, è il luogo primario della musica stessa". Così l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, si esprime in occasione della Settimana di Musica Sacra che, dopo quattro anni di assenza, torna a Monreale legandosi alla prima edizione della Borsa del Turismo delle Religioni. "Da più di cinquant’anni – afferma il presule – la Settimana monrealese rappresenta una tra le più qualificate rassegne di musica sacra a livello internazionale. La sua importanza è dovuta non solo alla bellezza e al valore artistico e culturale dell’offerta musicale, ma anche al luogo straordinario, unico al mondo, che è la chiesa cattedrale, basilica d’oro e di colori". "Davvero in cattedrale l’ascolto della musica, anche se non in contesto ‘liturgico’, aiutato dalla ricca iconografia e dall’imponente figura del Pantocratore, suscita quello stupore e nostalgia che è porta al totalmente Altro", continua mons. Pennisi, per il quale "non possiamo, né dobbiamo, perdere la tradizione della Settimana di Musica Sacra" che, si augura, "possa tornare a vivere i momenti del suo passato più glorioso".

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