Cardinale Parolin: rispetto per le minoranze. “Sono un ponte, non una pericolosa zona di attrito”

“Le minoranze dovrebbero essere ‘un ponte’ fra due civiltà piuttosto che una pericolosa ‘zona di attrito’. Se questa lezione fosse stata ben assimilata, avremmo evitato vari conflitti, come il genocidio africano in Rwanda, la guerra nei Balcani, la guerra in Iraq e in Siria, non saremmo arrivati alla ‘terza guerra mondiale a pezzi’”. Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, intervenendo oggi al convegno internazionale sula dichiarazione conciliare “Nostra Aetate” che si conclude oggi a Roma. “I rapporti fra le comunità politiche devono essere regolati – ha detto il card. Parolin – secondo giustizia, nel riconoscimento dei rispettivi diritti – fra cui spiccano il diritto all’esistenza, allo sviluppo, alla buona reputazione e all’onore – e dei rispettivi doveri”. “Un particolare dovere di giustizia delle comunità politiche è l’equo trattamento delle minoranze e il rispetto ‘della loro lingua, della loro cultura, del loro costume’”. Altro punto affrontato dal segretario di Stato è l’esigenza di una “comunità mondiale” dotata di proprie istituzioni. Perché – ha fatto notare il card. Parolin – “il timore della ‘forza terribilmente distruttiva delle armi moderne’, l’accentuata circolazione delle idee, degli uomini, delle cose, e l’interdipendenza tra le economie nazionali, portano alla conclusione che il bene comune universale non si può più raggiungere attraverso i normali rapporti diplomatici intrattenuti fra le singole comunità nazionali”.

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