50° Nostra Aetate: le testimonianze dei partecipanti all’udienza generale interreligiosa

Il Papa ha voluto che il 50° della dichiarazione del Concilio Vaticano II “Nostra aetate” sul dialogo con le religioni non cristiane fosse al centro dell’udienza generale di oggi in piazza San Pietro, ha spiegato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, introducendo il briefing con i rappresentanti delle diverse religioni intervenuti questa mattina all’udienza e partecipanti al convegno internazionale sullo storico documento che si chiude oggi presso la Pontificia Università Gregoriana. A concluderlo sarà il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin. “Dal 1965 questo documento ha aperto le porte al dialogo e alla cooperazione tra cristiani e musulmani”, ha osservato l’islamico Abdellah Redouane, per il quale l’udienza odierna “ha confermato un punto molto importane, la centralità di Dio”. Il Papa, ha aggiunto, “è stato molto vicino ai musulmani, e non è la prima volta. Noi appoggiamo le sue azioni e la sua saggezza, il mondo ha bisogno di una voce autorevole come la sua”. Soddisfazione anche da Bellanwila Wimalaratna, buddhista, che racconta come nel suo Paese, lo Sri Lanka sono iniziati dei confronti tra religioni su diversi temi. “Abbiamo lanciato – conclude – il progetto ‘Religions for peace’”. (segue)

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