Monsignor Galantino: “realtà ecclesiali” chiamate a “uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare”

“Uscire, senza paura di perdere la propria identità, ma facendone anzi dono agli altri, senza che questo voglia dire rincorrere mode esotiche o correre verso il mondo senza una direzione e senza senso”: ha richiamato l’Evangelii gaudium, monsignor Nunzio Galantino, segretario generale Cei, parlando oggi al convegno dell’Unione apostolica del clero-federazione italiana (Ariccia, fino al 28 ottobre) illustrando le cinque “vie” dell’appuntamento fiorentino di novembre. La seconda è “annunciare, senza timore, senza arroganza né timidezza”; quindi “abitare i molteplici luoghi dell’umano, dal creato, ‘nostra casa comune’ alla città, dalla famiglia agli spazi virtuali dischiusi dalle nuove comunicazioni”. Poi “educare evangelizzando, con rispetto e gradualità”; infine “trasfigurare, promuovendo la bellezza, plasmando il mondo con mani sapienti e responsabili”. Nessuna di queste cinque vie, ha avvertito monsignor Galantino, “è estranea alle nostre realtà ecclesiali”, chiamate ad “uscire dall’autoreferenzialità, annunciando la credibilità della fede che le informa, abitando spazi civili e sociali dai quali spesso ci si trova marginalizzati, educando a uno sguardo attento e critico su Dio, sull’uomo e sul mondo, trasfigurando la realtà che sono e che incontrano per farne voce di una bellezza quasi sacramentale: quella della Parola che risuona, incessantemente, nelle parole umane”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy