Sinodo famiglia: Nichols, Salazar, Ouedraogo. C’è "molta creatività"

Al Sinodo c’è "molta creatività". È il bilancio di metà percorso stilato, durante il briefing di oggi, da tre protagonisti. Interpellato su come i padri intendano rispondere alla richiesta di un linguaggio "chiaro per il pubblico" e "rigoroso per il Papa", emersa durante le sintesi dei Circoli Minori, il cardinale Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ha sottolineato la "creatività con cui i Circoli Minori cercano di presentare la visione della Chiesa sul matrimonio e sulla famiglia", a partire dalla "pedagogia divina". "Bisogna tenere presente che la Chiesa è universale, ma è anche costituita da persone che hanno diverse culture", ha detto il cardinale Ruben Salazar Gomez, arcivescovo di Bogotà e presidente del Celam, precisando che il documento con cui si concluderà il Sinodo dovrà avere "un linguaggio universale che dovrà essere capito in tutte le culture", anche se si si tratta di "una sfida difficile". Rispondendo alle domande dei giornalisti, il cardinale Philippe Ouedraogo, arcivescovo di Ouagadougou, ha citato un proverbio africano: "È insieme che riusciamo a sollevare il tetto per poterlo mettere sulla casa". "Da tutto questo qualcosa di buono verrà fuori", ha commentato: "La ricerca della verità. Noi non siamo proprietari di nulla, nessuna Chiesa lo è".

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