"I soldati israeliani hanno appena ucciso un ragazzo di palestinese di circa 15 anni alla Porta di Damasco. I militari hanno detto che aveva un coltello. Così lo hanno ucciso". A raccontare da Gerusalemme l’ultimo episodio di una "violenza senza senso" è padre Ibrahim Faltas, economo della Custodia di Terra Santa. Il francescano, che nel 2002 è rimasto coinvolto nell’assedio israeliano della Basilica della Natività, a Betlemme, parla della "Città Vecchia" controllata come solito dai poliziotti, mentre "ci sono i quartieri arabi che in queste ore vengono sigillati dalle forze israeliane". "la tensione è altissima, in strada si vede poca gente. Le scuole sono chiuse da due giorni. Nessuno può distinguere tra palestinese e israeliano, il rischio di essere colpiti è dovunque. Tutti hanno paura, dall’una e dall’altra parte. Una situazione che non ha una strategia dietro. Non è un’intifada, la sollevazione di un popolo, ma si tratta di singoli alimentati da rabbia e frustrazione. Difficile dire come se ne uscirà", conclude padre Faltas per il quale "l’annunciato intervento americano dovrebbe riportare almeno la calma".” “