Scontri a Gerusalemme: Felet (Celra), "mancano leader capaci di parlarsi"

"Le strade a Gerusalemme sono più vuote rispetto alla normalità, la tensione è palpabile. Tuttavia non ho visto né poliziotti né militari in più di quelli che si vedono normalmente nelle strade. I controlli sono quelli di sempre, almeno nella Città Vecchia da dove sono appena tornato". Padre Pietro Felet, segretario generale della Conferenza dei vescovi latini delle regioni arabe (Celra), descrive così "queste ore a Gerusalemme". "Per i pellegrini – dice – non si ravvisa alcun genere di problema. Solo ieri a Betlemme, nella grotta si sono celebrate 27 messe. Peccato non ci sia l’ombra di italiani. Alle guide dei pellegrinaggi viene chiesto un poco più di attenzione e prudenza per evitare di portare i pellegrini in zone che potrebbero rivelarsi pericolose. Ma questo non è mai accaduto". Chi deve fare invece la sua parte è la politica. "Il premier israeliano, Netanyahu, così come il presidente palestinese Abu Mazen, sono in qualche modo ostaggio di vedute estremistiche. Innescare poi elementi religiosi, come la questione della Spianata delle moschee, significa gettare benzina sul fuoco. Un intervento della comunità internazionale per spegnere le tensioni sarebbe auspicabile anche se dobbiamo riconoscere che interventi dall’esterno non hanno finora portato frutti sperati. Mancano leader politici capaci di parlarsi". ” “

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