Cristiani perseguitati: patriarca Sako, "i rifugiati iracheni vivono con molta ansia"

"I rifugiati cristiani che sono fuggiti da Mosul, in Iraq, verso il Kurdistan vivono con molta ansia. Aspettano nei campi e non sanno se possono sperare di tornare a casa o andare via, per ricominciare da capo la loro vita. Sugli adulti grava una fatica psicologica molto dura, mentre fra i bambini e i ragazzi c’è l’angoscia di non poter continuare gli studi. All’orizzonte non vedono alcuna speranza, avendo perso la casa e il lavoro". Così ha descritto il dramma dei rifugiati cristiani dalla città irachena di Mosul, cacciati dall’Isis nell’estate del 2014, Louis Raphaël I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei, durante la conferenza di presentazione, tenuta ieri a Roma, del rapporto dei cristiani perseguitati nel mondo stilato dalla Fondazione Aiuto della Chiesa che soffre. "La Chiesa locale – ha ricordato il patriarca – all’inizio non era pronta a questo tsunami di gente ma poi, le altre agenzie, organizzazioni e istituzioni, fra cui Cei, Caritas e Acs, sono arrivate in aiuto ed è stato più facile accogliere". ” “

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