GAZA: DOBNER, "NELLA COSCIENZA LA PREGHIERA PER LA PACE"

"Una grande corrente percorre la storia e porta un nome terrificante: guerra". Lo scrive in un editoriale Cristiana Dobner, che ricorda "La guerra infuria in Medio Oriente, miete vittime, innesta rancori: da noi però giunge solo su di uno schermo oppure sulle pagine di un giornale. Troppo poco per coinvolgerci fino in fondo. Troppo poco perché possa influire sulla mentalità ed esigere un balzo che muti i meccanismi" (clicca qui). "Dinanzi ai nostri occhi – prosegue Dobner – pulsa ancora, con tutto il suo vigore, quell’ulivo piantato nel Giardino della Pace in Vaticano. Non è stata una mossa diplomatica e ancor meno un ingenuo appello, è stato un grido che deve lacerare diversamente. Esattamente la nostra coscienza. Non quella civica che demanda ai governanti e quindi si sente esente da risoluzioni, bensì quella quotidiana, comune, banale, feriale". Solo qui "si innesta e può fiorire la preghiera per la pace". Per Dobner, "il rischio è quello della scaramanzia nell’attesa di una risposta che si materializzi immediatamente". La certezza invece si colloca "nel dono ricevuto che esige una risposta piena: la nostra coscienza deve cambiare, deve convertirsi. Il terreno non è il fronte di guerra ma la relazione quotidiana che intessiamo con i nostri vicini. Se seminiamo pace, pace rimbalzerà non solo in tutto il mondo ma nell’intero universo". 

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